Se Roma si affacciasse sulla costa californiana, e guidando dal Pigneto a Santa Cruz tu mi dicessi “metti su la cassetta che ascoltavamo la prima volta che siamo andati al mare assieme”, io ti sorriderei e suonerei Peach Gloss degli Sweat.
Le tavole da surf piantate nella sabbia davanti al Pantheon, laggiù si colora il tramonto, brindiamo con le prime due birre della sera mentre le chitarre si accendono di garage pop sfavillante. A te piacciono i Black Lips e i Together Pangea, io ti parlo di quel genio sottovalutato che era Charlie Megira. Guardiamo i ragazzini passare in skate e ci ricordiamo di quando andavamo alle prime feste della Burger Records a Trastevere.
La brezza che soffia dall’Oceano Pacifico e la sagoma del Cupolone contro il cielo, gli amici che ti aspettano a Echo Park mentre sei bloccato da ore nel traffico sul Raccordo, ma tu sei troppo innamorato e non te ne accorgi nemmeno, e pensi alle onde azzurre all’orizzonte: quando sei dentro la musica degli Sweat puoi sentire tutto questo.
Gli Sweat sono una band romana fondata nel 2014 da Federico Colaboni e Marco Salah (già leader dei Love The Unicorn), con l’aiuto di Giovanni Rindi (al basso) e Pierantonio Grassi (alla batteria). Avevano debuttato nel 2016 su Slimer Records con l’EP Sugar High, registrato insieme a Filippo Strang al VDSS Studio. Stessa produzione anche per questo nuovo lavoro, pubblicato da Coypu Records insieme a We Were Never Being Boring. Come racconta la band, Peach Gloss è semplicemente “un omaggio a tutta la musica che abbiamo scoperto e ascoltato insieme, in tour o magari nelle notti fuori a bere”. Nel frattempo i ragazzi hanno condiviso palchi con band come The Shivas, Froth e gli italiani Bee Bee Sea, hanno promosso la scena locale e non solo organizzando concerti e festival, come lo SweatFest, proprio in collaborazione con la Burger Records, o il Royal Rumble. Peach Gloss racchiude cinque tracce di “garage pop che sa di baci con la lingua” e fa volare via cavalcando un surf.
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