La voce di un ragazzo over 60 che suona più giovane e schietta di quella di tanti cantanti che hanno meno della metà dei suoi anni. Non so, è una piccola cosa mi strappa un sorriso, e che però al tempo stesso mi fa pensare alla condizione dell'indie rock oggi. Tobin Sprout ha fatto parte dei Guided By Voices in due importanti capitoli della loro storia, ha scritto musica insieme a Robert Pollard, e ha una corposa produzione a proprio nome: stiamo parlando, insomma, di qualcuno che - magari non così sotto i riflettori come altre celebrità alternative - ha dato un certo contributo alla costruzione della nostra stessa idea di indie rock. "What George Harrison was to the Beatles and John Entwistle was to the Who, Tobin Sprout was to Guided by Voices" sintetizza la AllMusicGuide. Eppure, questo suo nuovo album, The Universe And Me, che pure esce per la nota, uber-cool e iperattiva Burger Records mi lascia l'impressone di quei gesti cordiali, quei saluti che si perdono nella folla di una festa e che non raggiungono il proprio destinatario. E tu resti lì, con la mano a mezz'aria, senza sapere bene che fare. Non perché le canzoni di Tobin Sprout non siano riuscite, al contrario: ci sono passaggi di vera bellezza qui dentro. Si passa dai pezzi con le classiche chitarre slabbrate, come l'apertura di Future Boy Today / Man Of Tomorrow, a ballate beatlesiane come la title track, a momenti semplici e dolci, guidati dal pianoforte (When I Was A Boy), una Heart Of Wax che potrebbe stare nel catalogo dei Teenage Fanclub, e anche un paio di quelli che sembrano omaggi a Bowie (Just One Kid, dall'andatura spavalda e glam). Uno di quei dischi che ti regalano infinite pacche sulle spalle, e che ti fanno pensare ah, se l'avessi ascoltato vent'anni fa (facciamo pure qualcuno di più) forse mi sarebbe scesa una lacrima. La bassa fedeltà, gli scazzi della batteria, quelle strofe sul diventare grandi. E invece oggi sei qui, le cose di cui si parla sono altre, la discussione è altrove, un signore dai capelli bianchi si è ritirato in provincia e ci ha mandato una cartolina per dirci che sta bene. Siamo contenti ma chissà se ci ricorderemo di rispondere.
La voce di un ragazzo over 60 che suona più giovane e schietta di quella di tanti cantanti che hanno meno della metà dei suoi anni. Non so, è una piccola cosa mi strappa un sorriso, e che però al tempo stesso mi fa pensare alla condizione dell'indie rock oggi. Tobin Sprout ha fatto parte dei Guided By Voices in due importanti capitoli della loro storia, ha scritto musica insieme a Robert Pollard, e ha una corposa produzione a proprio nome: stiamo parlando, insomma, di qualcuno che - magari non così sotto i riflettori come altre celebrità alternative - ha dato un certo contributo alla costruzione della nostra stessa idea di indie rock. "What George Harrison was to the Beatles and John Entwistle was to the Who, Tobin Sprout was to Guided by Voices" sintetizza la AllMusicGuide. Eppure, questo suo nuovo album, The Universe And Me, che pure esce per la nota, uber-cool e iperattiva Burger Records mi lascia l'impressone di quei gesti cordiali, quei saluti che si perdono nella folla di una festa e che non raggiungono il proprio destinatario. E tu resti lì, con la mano a mezz'aria, senza sapere bene che fare. Non perché le canzoni di Tobin Sprout non siano riuscite, al contrario: ci sono passaggi di vera bellezza qui dentro. Si passa dai pezzi con le classiche chitarre slabbrate, come l'apertura di Future Boy Today / Man Of Tomorrow, a ballate beatlesiane come la title track, a momenti semplici e dolci, guidati dal pianoforte (When I Was A Boy), una Heart Of Wax che potrebbe stare nel catalogo dei Teenage Fanclub, e anche un paio di quelli che sembrano omaggi a Bowie (Just One Kid, dall'andatura spavalda e glam). Uno di quei dischi che ti regalano infinite pacche sulle spalle, e che ti fanno pensare ah, se l'avessi ascoltato vent'anni fa (facciamo pure qualcuno di più) forse mi sarebbe scesa una lacrima. La bassa fedeltà, gli scazzi della batteria, quelle strofe sul diventare grandi. E invece oggi sei qui, le cose di cui si parla sono altre, la discussione è altrove, un signore dai capelli bianchi si è ritirato in provincia e ci ha mandato una cartolina per dirci che sta bene. Siamo contenti ma chissà se ci ricorderemo di rispondere.
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