Il giovane e prolifico Nikita Bushmanov, da San Pietroburgo, pubblica dischi da tempo con il nome Talking Bush. L'anno scorso un suo EP è stato anche ristampato da Shelflife. Ma il nuovo Aquamarine Blues EP mi sembra mostrare un netto miglioramento: i synth si sono fatti meno ingombranti e le melodie scorrono morbidissime. Evidente l'ispirazione morrisseyana, d'accordo, ma per tutti noi orfani dei Cats On Fire è quello che ci vuole.
Dumb Guy è il primo EP per i Big Baby, giovane band di Richmond, Virginia, che ha esordito dal vivo appena un paio di settimane fa! Ali, Chris e Brian si dichiarano fan di Rose Melberg e Talulah Gosh, ma vista la dolcezza di queste tre piccole tracce, io aggiungerei anche una bella influenza del suono di casa Matinée.
"Everything you're thinking about, think about it less": sante parole (a volte). Sono quelle che hanno scelto come titolo del loro prossimo EP i Long Limbs, ovvero Pete Eason-Daniels (chitarra e voce) e Tom Pool (batteria e voce). Il duo di Sheffield, dopo un furibondo 7'' uscito lo scorso anno, torna su Delicious Clam Records, e dato che questa sgangherata All My Friends Are Older Than Me mi ha ricordato all'istante i Let's Wrestle mi stanno già supersimpaici.
Imbattersi, nel 2016, in una canzone che trabocca così tanto soave candore lascia quasi senza parole. I Tape Waves sono un duo nella vita e nell'arte (con uscite già all'attivo su Bleeding Gold Records) proveniente da Charleston, South Carolina. Questa loro nuova canzone si trova proprio all'interno di una compilation dedicata alla promozione della scena musicale di quello Stato. L'iniziativa è della webzine SceneSC, e anche il resto della raccolta merita un ascolto, potrete fare alcune belle scoperte.
Nuovo EP per i Pale Lights, l'ultima band di Philip Sutton, già componente di Comet Gain, Cinema Red & Blue e Soft City. A due anni di distanza dall'ottimo Before There Were Pictures, ora arriva questo Séance For Something, quattro canzoni che confermano un'ispirazione raffinata, tra Lloyd Cole e Go-Betweens, e una scrittura elegante fuori dal tempo. Consigliatissimi.
Forse conoscete Tim Sendra come firma onnipresente della All Music Guide (quanti dischi ascolterà ogni giorno questo martire dell'indiepop?), o magari qualcuno se lo ricorderà per la band Anni Novanta dei Veronica Lake. Ma probabilmente non tutti sapevano che Sendra è tuttora in attività e la sua nuova band ha il nome super-google-friendly di Blue Jeans. Il suo ultimo album Songs Are Easy, pubblicato dalla benemerita Jigsaw, si muove tra suoni asciutti alla Vaselines e citazioni di Buddy Holly. Produce un altro veterano come Fred Thomas dei gloriosi Saturday Looks Good To Me.
Hypochondriac dei Cocktails, canzone che anticipa e dà il titolo al prossimo album della band californiana, ha un bel tiro e soprattutto quell'aria allegra e contagiosa che ricorda i migliori Tullycraft. Il sound robusto e compatto è stato messo a punto nei Tiny Telephone Studios di John Vaderslice, dove i Cocktails raccontano di essersi divertiti molto a rinforzare gli arrangiamenti sfruttando l'enorme collezione di synth analogici. L'album è in arrivo il mese prossimo via Father/Daughter Records.
Zac Denton (The Ocean Party), Ashley Bundang (Totally Mild) insieme a Mitch Clemens e ad altri musicisti della scena di Melbourne portano avanti da alcuni anni i Ciggie Witch: band dal sound super rilassato e slacker, ideale congiunzione tra Mac DeMarco e Real Estate, praticamente il paradiso per me. Il nuovo album si intitola Classic Connection e da quello che si può già sentire è una meraviglia che ci accompagnerà per tutta l'imminente estate. Garantisce Lost and Lonesome Records!
Dicono di suonare "pop Anni Cinquanta mutante", che magari potrebbe anche rivelarsi una buona idea di marketing, e poi hanno le facce di tre che deve essere divertente incontrare al pub. Loro si chiamano Trudy And The Romance, provengono da Liverpool e sostanzialmente sono dei rockabilly. Più suonano sporchi, come in questa He Sings, più sono efficaci. C'è quel tocco strascicato nella voce sempre sopra le righe, un King Krule nato quarant'anni prima che si butta sul rock'n'roll senza ironia (altra cosa che potrebbe rivelarsi una buona idea).
Nuovo singolo per The Orielles, due fanciulle e un ragazzo provenienti da Halifax. Sliders è la mia canzone preferita nel loro ultimo EP Jobin, pubblicato da Art Is Hard, la traccia dove la loro sbarazzina commistione di sonorità Sixties Motown e chitarre indie rock, si colora al meglio con una giusta dose di aggressività. In qualche universo parallelo, dove ancora c'è qualcuno che balla sui dancefloor degli indie club, questa semplice e irresistibile canzone è una piccola hit.
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