Avevamo già presentato i Boys Forever (la nuova band di Patrick Doyle, ex Veronica Falls, Royal We, Sexy Kids e chissà quanti altri) qualche mese fa. Ora finalmente è arrivato la contagiosa Poisonous, il sette pollici di debutto via Amor Foo Records, e le promesse sono state mantenute in pieno:
Dalla collaborazione tra Brent Kenji, già nei Fairways, e Joe B, proveniente dai Pines, storiche band di casa alla cara vecchia Matinèe, garanzia di qualità, sono nati The Golden Eaves, che a quanto pare fanno base ad Augsburg, in Germania. Ora arriva il sette pollici di debutto No Other, sonorità cristalline alla Belle and Sebastian e melodia super malinconica:
Gli Husky Loops, la band bolognese trapiantata a Londra che era stata anche ospite live in radio lo scorso autunno, ha finalmente pubblicato il sette pollici d'esordio promesso. Chitarra lancinante, basso grassissimo, groove killer e ritornello ipnotico: tutti gli elementi del trio qui vengono combinati al meglio. Di solito i regaz mi piacciono molto quando riescono a tirare fuori la loro vena più pop, ma Dead entusiasma perché riesce a esplodere di ansia e rabbia in maniera implacabile:
Se può esistere una versione indiepop di certi suoni che per semplicità etichettiamo "alla Captured Tracks", il singolo di debutto di Fake Laugh intitolato Birdsong ci va molto vicino. Quartetto londinese guidato dal giovane Kamran Khan, il quale spiega che la canzone "is based on having a fairly nocturnal routine and generally feeling pretty pathetic". Il resto della loro produzione per ora su Soundcloud sembra avere altre ispirazioni più Smithsiane e atmosfere più intime (compresa una clamorosa cover degli Alvvays).
Della cantautrice di Bergen Soda Fountain Rag qui a polaroid eravamo innamorati già da prima che esistesse la We Were Never Being Boring. Ora mi rende davvero felice il fatto che il prossimo album di Ragnhild Hogstad Jordahl lo pubblicheremo proprio noi, il prossimo mese di aprile. Intanto è uscita questa bella anteprima, Love Song For The Geek:
L'anno scorso, l'atteso primo album dei Best Friends mi era piaciuto tantissimo e ora, in occasione della ristampa per il mercato americano, la banda di Sheffield fa un po' di promo pubblicando (in free download via Bandcamp) una nuova traccia Wash Me Out, in precedenza apparsa soltanto in una compilation a tiratura limitata pubblicata per il Record Store Day:
Da Madison, Wisconsin, mi scrivono in un ottimo italiano i Gentle Brontosaurus per presentarmi il loro ultimo lavoro Names Of Things And What They Do. Twee pop davvero delizioso, ispirato a Camera Obscura e Velocity Girl, con un bel gioco di rimandi tra le due voci maschili e femminili: "suoniamo canzoni dolci e allegre assai ma con un po' di melancolia nascosta". Perfette per me!
The Pooches sono un quartetto proveniente da Glasgow, ma non pensate subito a influenze scozzesi. Le loro chitarre scintillanti e soprattutto i loro cori fanno venire in mente altri riferimenti: a volte i più distesi Beach Boys, nella title-track gli Shins e altrove hanno certi sussulti caraibici da Vampire Weekend. Hanno firmato per la statunitense Lame-O Records, sulla quale esce questo nuovo EP intitolato Heart Attack (oppure in cassetta su Gnar Tapes) Nuovo nome da tenere d'occhio:
Ormai Greta Kline, in arte Frankie Cosmos, passa tutti i giorni su Pitchfork ma a me piace continuare a considerarla ancora una piccola cantautrice da cameretta. Ora ha annunciato il nuovo album, seguito del fortunato Zentropy del 2014. Si intitolerà Next Thing e arriverà il prossimo primo aprile su Bayonet (etichetta fondata da Dustin Payseur dei Beach Fossils e da sua moglie Katie Garcia, ex manager Captured Tracks). C'è anche una ricchissima edizione limitata in vinile trasparente con fanzine e poster. L'anticipazione è questa Sinister:
Un po' dalla Pennsylvania e un po' da New York City, i Joy Again (che vedono al loro interno il cantautore Arthur Shea, su cui torneremo) potrebbero diventare un caso curioso di come l'indiepop si possa rinnovare e contaminare, trovando altre strade. Non per niente i giovani ragazzi hanno attirato l'attenzione di un artista come Shamir, non esattamente un tipo conformista e prevedibile. Il loro primo singolo Looking Out For You esce per Lucky Number e rimbalza tra banjo e battimani ubriachi d'amore, mentre la b-side How You Feel si insinua più liquida e languida, quasi Seventies.
This is a love song for a girl / Who will never know it’s about her
I know it’s pretty stupid / But I’m much too shy to tell her
Da manuale proprio.
Dalla collaborazione tra Brent Kenji, già nei Fairways, e Joe B, proveniente dai Pines, storiche band di casa alla cara vecchia Matinèe, garanzia di qualità, sono nati The Golden Eaves, che a quanto pare fanno base ad Augsburg, in Germania. Ora arriva il sette pollici di debutto No Other, sonorità cristalline alla Belle and Sebastian e melodia super malinconica:
Gli Husky Loops, la band bolognese trapiantata a Londra che era stata anche ospite live in radio lo scorso autunno, ha finalmente pubblicato il sette pollici d'esordio promesso. Chitarra lancinante, basso grassissimo, groove killer e ritornello ipnotico: tutti gli elementi del trio qui vengono combinati al meglio. Di solito i regaz mi piacciono molto quando riescono a tirare fuori la loro vena più pop, ma Dead entusiasma perché riesce a esplodere di ansia e rabbia in maniera implacabile:
Se può esistere una versione indiepop di certi suoni che per semplicità etichettiamo "alla Captured Tracks", il singolo di debutto di Fake Laugh intitolato Birdsong ci va molto vicino. Quartetto londinese guidato dal giovane Kamran Khan, il quale spiega che la canzone "is based on having a fairly nocturnal routine and generally feeling pretty pathetic". Il resto della loro produzione per ora su Soundcloud sembra avere altre ispirazioni più Smithsiane e atmosfere più intime (compresa una clamorosa cover degli Alvvays).
Della cantautrice di Bergen Soda Fountain Rag qui a polaroid eravamo innamorati già da prima che esistesse la We Were Never Being Boring. Ora mi rende davvero felice il fatto che il prossimo album di Ragnhild Hogstad Jordahl lo pubblicheremo proprio noi, il prossimo mese di aprile. Intanto è uscita questa bella anteprima, Love Song For The Geek:
L'anno scorso, l'atteso primo album dei Best Friends mi era piaciuto tantissimo e ora, in occasione della ristampa per il mercato americano, la banda di Sheffield fa un po' di promo pubblicando (in free download via Bandcamp) una nuova traccia Wash Me Out, in precedenza apparsa soltanto in una compilation a tiratura limitata pubblicata per il Record Store Day:
Da Madison, Wisconsin, mi scrivono in un ottimo italiano i Gentle Brontosaurus per presentarmi il loro ultimo lavoro Names Of Things And What They Do. Twee pop davvero delizioso, ispirato a Camera Obscura e Velocity Girl, con un bel gioco di rimandi tra le due voci maschili e femminili: "suoniamo canzoni dolci e allegre assai ma con un po' di melancolia nascosta". Perfette per me!
The Pooches sono un quartetto proveniente da Glasgow, ma non pensate subito a influenze scozzesi. Le loro chitarre scintillanti e soprattutto i loro cori fanno venire in mente altri riferimenti: a volte i più distesi Beach Boys, nella title-track gli Shins e altrove hanno certi sussulti caraibici da Vampire Weekend. Hanno firmato per la statunitense Lame-O Records, sulla quale esce questo nuovo EP intitolato Heart Attack (oppure in cassetta su Gnar Tapes) Nuovo nome da tenere d'occhio:
Ormai Greta Kline, in arte Frankie Cosmos, passa tutti i giorni su Pitchfork ma a me piace continuare a considerarla ancora una piccola cantautrice da cameretta. Ora ha annunciato il nuovo album, seguito del fortunato Zentropy del 2014. Si intitolerà Next Thing e arriverà il prossimo primo aprile su Bayonet (etichetta fondata da Dustin Payseur dei Beach Fossils e da sua moglie Katie Garcia, ex manager Captured Tracks). C'è anche una ricchissima edizione limitata in vinile trasparente con fanzine e poster. L'anticipazione è questa Sinister:
Un po' dalla Pennsylvania e un po' da New York City, i Joy Again (che vedono al loro interno il cantautore Arthur Shea, su cui torneremo) potrebbero diventare un caso curioso di come l'indiepop si possa rinnovare e contaminare, trovando altre strade. Non per niente i giovani ragazzi hanno attirato l'attenzione di un artista come Shamir, non esattamente un tipo conformista e prevedibile. Il loro primo singolo Looking Out For You esce per Lucky Number e rimbalza tra banjo e battimani ubriachi d'amore, mentre la b-side How You Feel si insinua più liquida e languida, quasi Seventies.
This is a love song for a girl / Who will never know it’s about her
I know it’s pretty stupid / But I’m much too shy to tell her
Da manuale proprio.
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