Straight Outta Stockton

Straight Outta Stockton: Life Lessons from Pavement's Gary Young

You know one of the Pavement singles you recorded was found in John Peel's secret favorite record collection box after he died right? It had 143 singles, including The Beatles. There's an entire documentary about this stash. Did that trip you out?

Wait, John Peel died? I didn't know that.

[Straight Outta Stockton: Life Lessons from Pavement's Gary Young - by Mikey B. Rishwain / Noisey]


Non sarebbe difficile stare qui a farsi due risate alle spalle del vecchio Gary Young, e tutto sommato il pezzo di Noisey non ci va nemmeno giù così pesante come avrebbe potuto. C’è quel fastidioso inizio “ehi, sei sempre il solito ubriacone?”, nell'ineluttabile stile Vice, ma c’è anche la parte del “tutto è perdonato, Malkmus vieni qui e facciamo un altro disco assieme”, e le vecchie glorie vengono lucidate a dovere. Ne esce un bel ritratto, sembra sincero.
Mi viene in mente che quello che a volte è stato raccontato come “il peccato originale” dei Pavement, la maniera forse superficiale con cui si sono sbarazzati di Gary "il-batterista-che-faceva-le-verticali-durante-gli-assoli-di-chitarra" Young, una decisione che ha rappresentato un punto di svolta decisivo nella carriera della band di Stockton, rivisto oggi sembra già anticipare quel loro famoso verso “if I could settle down, then I would settle down”. Insomma, da una parte c’è questo scoppiato ultra-sessantenne che vuole stare ancora in giro a suonare punk, e dall'altra c’è una band che quest’estate – sedici anni dopo l’ultimo album e lo scioglimento – pubblica una raccolta dal titolo The Secret History. La Matador vuole vendertela come l’album misterioso che in qualche universo parallelo sarebbe dovuto uscire dopo Slanted And Enchanted. Niente in contrario alle raccolte (un'altra già uscita nel 2010) e alle reunion, ma immagino sia evidente a tutti che questa Secret History non svela proprio nessun “segreto”. Come è scritto ovunque, tutte le canzoni erano già contenute nella ristampa Deluxe del 2002, e pure i testi che accompagnano il doppio vinile sono gli stessi.
Per qualche imperscrutabile motivo, è stata cambiata la scaletta, togliendo di mezzo l'EP Watery, Domestic (tra l'altro, il preferito di Gary Young). La nuova successione delle canzoni non mi convince (vedi la doppietta d'apertura): in qualche modo, ha sempre fatto parte dello stile dei Pavement aggiungere digressioni a digressioni, come all'interno di una trama che procede ma non si chiude mai, ma questa volta è come se si perdesse di vista la necessità di tutto questo. E poi che senso ha, oggi, tornare a tirare fuori nuove lodi per perle "minori" della discografia pavementiana come Greenlander o Circa 1762? Le recensioni che ho visto in giro non sono del tutto negative per semplice e doveroso rispetto, mentre quelle più esaltate suonano come sfacciate marchette. D'accordo, a molti può far piacere possedere di nuovo questa musica su supporto in vinile ("Re-issue! Re-package! Re-package!" cantavano quelli, con molta lungimiranza), ma per quanto tempo si può rimestare un catalogo, diluirlo e prosciugarlo, prima di fargli perdere rispettabilità e stima?

(mp3) Pavement - Summer Baby (7" version)

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