C’è quel velo di foschia à la Prefab Sprout sommato a una predilezione per ritmi frammentati e arrangiamenti che lasciano in primo piano le percussioni: qualcuno tira in ballo i Vampire Weekend, i Fiction dicono di ispirarsi invece ai Talking Heads. C’è un’elettronica d’altri tempi, sembra prelevata da certi Duran degli esordi. Aggiungi poi che la voce di Mike Barrett si concede spesso inflessioni alla Lloyd Cole, ed ecco che il debutto dei britannici diventa un pratico kit per Anni Ottanta in scala ridotta. Hanno talento per le melodie, ma come in certi dischi del primo Morrissey solista (tanto per restare in tema), la sintesi di forma e contenuto non sempre riesce.
[da Rolling Stone n.114]
ps: Nelle 650 battute non ci stavano, ma mi sarebbe piaciuto riuscire a citare anche XTC e Roxy Music. La sostanza sul disco non cambiava di molto, ma sono nomi che nelle recensioni danno sempre un tono.
(mp3) Fiction - Museum
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