After-School Smile
Nei mesi scorsi non avevo mai seguito molto il fenomeno Lily Allen. Quando però sono capitato sulla cover elettroacustica di Smile cantata da Alice, ex componente delle Never Invited To Parties, e ora attiva con il progetto solista After-School Sports, ho rivalutato subito tutta la faccenda.
When you first left me / I was wanting more
But you were fucking that girl next door / What'cha do that for?
Situazione di partenza classica. Una cosa tipo incomprensione e porte sbattute.
C'è sempre qualcuno che ne vuole ancora. Non può durare.
I was so lost back then / But with a little help from my friends
I found the light in the tunnel at the end
Now you're calling me up on the phone
Ribaltare la situzione è una questione di forze in campo. Solidarietà femminile raccolta tra una fermata e l'altra della metropolitana. La solitudine è debolezza.
At first when I see you cry / It makes me smile
Yeah it makes me smile / At worst I feel bad for a while
But then I just smile / I go ahead and smile
Tutta la festa al tramonto d'estate, la sfrontatezza popbitch, l'arguzia urbana della acida cantante britannica, viene dissolta dalla piccola voce della ragazza di Stoccolma, persa in un riverbero sconsolato e nordico. Poche corde di chitarra e una drum machine ossessiva e impersonale. Questo smile non si è mai sentito così tanto solo.
Nei mesi scorsi non avevo mai seguito molto il fenomeno Lily Allen. Quando però sono capitato sulla cover elettroacustica di Smile cantata da Alice, ex componente delle Never Invited To Parties, e ora attiva con il progetto solista After-School Sports, ho rivalutato subito tutta la faccenda.
When you first left me / I was wanting more
But you were fucking that girl next door / What'cha do that for?
Situazione di partenza classica. Una cosa tipo incomprensione e porte sbattute.
C'è sempre qualcuno che ne vuole ancora. Non può durare.
I was so lost back then / But with a little help from my friends
I found the light in the tunnel at the end
Now you're calling me up on the phone
Ribaltare la situzione è una questione di forze in campo. Solidarietà femminile raccolta tra una fermata e l'altra della metropolitana. La solitudine è debolezza.
At first when I see you cry / It makes me smile
Yeah it makes me smile / At worst I feel bad for a while
But then I just smile / I go ahead and smile
Tutta la festa al tramonto d'estate, la sfrontatezza popbitch, l'arguzia urbana della acida cantante britannica, viene dissolta dalla piccola voce della ragazza di Stoccolma, persa in un riverbero sconsolato e nordico. Poche corde di chitarra e una drum machine ossessiva e impersonale. Questo smile non si è mai sentito così tanto solo.
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