Shake, shake, shimmy, shimmy
 Lucky Soul
Il nome girava già prima dell'estate. A suo tempo, quello che oggi è diventato il secondo fenomenale 45 giri si poteva scaricare dal loro sito. Indiepop.it aveva creduto in loro sin dal primo momento. Eppure questi Lucky Soul non mi avevano coinvolto. Pensavo subito all'operazione furbetta sulla scia di Pipettes e affini.
E invece mi sono dovuto arrendere all'evidenza delle statistiche: Lips Are Unhappy è la canzone che canticchio più spesso appena sveglio. Tanto mi basta.
La mia fine dell'estate sarà spectoriana. Il Wall Of Sound a settembre è quello che ci vuole, mentre la mattina alla fermata dell'autobus farà più freddo e "I'm pretending that everything's cool / When I'm twenty seven shades of blue / And my lips are unhappy without you".

Quintetto proveniente da Greenwich, musicalmente superiore al più noto trio a pois, ha il suo evidente punto di forza nella bionda Ali Howard e nella sua voce, da vero e proprio "Incanto Sotto Il Mare". Una signorina che puoi immaginare far perdere la testa a Jack Lemmon in qualche vecchio film. Tutto si ferma, lei sospira "honey" e tu, tu ti sciogli.
La parola che si legge più spesso nelle recensioni che li riguardano è "classy". Nulla da eccepire. Hanno pure promesso una cover di Dusty Springfield alla BBC.
Sul loro sito ci sono ancora un paio di demo per l'album che cominceranno a registrare nelle prossime settimane: Add Your Light To Mine, con i suoi fiati a festa e il battimani, sarà perfetta per ritrovarsi a banco al momento giusto, a ballare spalla contro spalla nel sottoscala.

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