Ciao Enzo, qui l'aria incomincia ad essere un po' tesa...


Verso Buenos Aires

La piccola piazza di Posadas è "occupata" ormai da due giorni. Forse duecento persone bloccano la strada di fronte alla sede del governo provinciale. Intanto alla televisione scorrono le immagini del centro di Buenos Aires: anche qui da due giorni le strade del quartiere "bancario" sono invase dalla gente che al suono delle solite pentole comincia ad accompagnare anche quello dei martelli.

Gli sportelli bancomat sono stati sistematicamente distrutti. Vengono danneggiati anche i furgoni portavalori rimasti imbottigliati nella protesta. La polizia per ora guarda e lascia fare impedendo soltanto l'ingresso nelle banche. Non sono nemmeno in tenuta anti-sommossa.

Baires è tutta una coda. Code davanti alle ambasciate europee e a quella americana per procurarsi i visti d'ingresso. Code davanti ai tribunali dove migliaia di persone stanno presentando ricorsi d'incostituzionalità al blocco dei conti privati. Non conosco lo spagnolo, ma ovviamente qualcosa riesco a capirlo. La tensione sale, mentre dal governo non arriva nessuna dichiarazione. Solo qualcosa riguardo al cambio del Ministro alla Sicurezza Sociale che doveva giurare questa mattina, ma non ho capito se l'ha fatto o meno.

Enzo, ho finito il tempo. Se vuoi, tieni questo pezzo da parte. Io parto, vado a Baires proprio oggi.

A presto,
Erik

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