Concerto per Tunnel Carpale: uno potrebbe anche pensare che Bucknasty abbia scritto "soltanto" un bel post in cui, come di passaggio, "si vede Bologna da fuori". Ma non è così. La rassegna Netmage in fondo è una scusa, una scenografia modesta per raccontare altro, la "musica esposta". Lì in mezzo, a recitare, ci sono molti personaggi: ognuno scelga il proprio.
... Il Netmage è la transposizione bolognese di questo concetto perfezionato dal milanesismo radicale. Un concetto che supera facilmente tutte le esegesi post-moderne più amichevoli. Non è una coincidenza, quindi, che i frequentatori più accaniti del Netmage — e di tutte le altre manifestazioni sue sorelle — siano, infine, quelli che non-sopravvivono scrivendo di musica. Gli mp3 blogger, in ansia da prestazione per gli accrediti rimbalzati ancora una volta; i wannabe-giornalisti musicali, in cerca di mani da stringere, in scimmia di contatti. I rispettabilissimi giornalisti da 30€ a botta, arroccati dal presenziare su ogni social network accessibile dall’Italia, amiciXlapelle di tutti i gruppi con all’attivo meno hits dei loro blog. Non sanno suonare, non sanno scrivere, sanno aggiornarti. Sanno partecipare. Anzi, fanno “networking”. L’evento bolognese è il bar mitzvah atteso tutto l’anno, l’occasione di farsi amputare il cazzo da gente che non ha mai saputo come usarlo. Il passo necessario per essere considerati adulti e produttivi. Perché alla musica esposta — il termine corretto da usare, invece di suonata — è stata infine rimossa quell’arrogante pretesa armonica, strumentale e di canto che taluni esigono durante un normale concerto...
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