Let's run away, no one will know

FRITZ - PASTEL


Il fantasma delle primavere passate torna a trovarti senza farsi annunciare, colpisce al cuore che non sapevi più di avere, nel pomeriggio che scintilla come quando piove con il sole. Bastano quelle chitarre intrise di nostalgia, azzurro e oro, quella grazia delle melodie che si insinuano anche nei momenti più irruenti di feedback e rumore: e io sono già travolto. Travolto dalle dieci canzoni di Pastel, un disco in apparenza piccolo, che bisognerebbe ascoltare quando ti innamori per la prima volta, ed è primavera.
Tilly Murphy – in arte Fritz – nasconde la voce nella musica impetuosa, ma nelle parole rivela tutta la sua giovinezza e tutto quello che affolla i suoi pensieri adolescenti: amici, amori, ex-amori, incomprensioni, desideri, inquietudini, buoni propositi, “unnecessary drama and jealousy”, ogni tumulto che sembra l’ultimo, fino al giorno nuovo e al nuovo slancio. Cosa potrei chiedere di più? Quale migliore primavera si potrebbe avere in sorte?
“Let's run away, no one will know / And stay out until morning / I don't ever want to go / I'd die happily with you / I'd die happily with you”.
La giovane cantautrice di Newcastle, Australia, racconta di essere cresciuta con Strokes, Vaccines e Wavves, che l’hanno spinta a intraprendere la strada delle prime registrazioni casalinghe a colpi di Garage Band. Ma la vera svolta nella sua scrittura, a giudicare da questo delizioso secondo album (dopo l’esordio bedroom pop super DIY di FRITZ nel 2017), deve essere avvenuta grazie a Alvvays e Best Coast, al loro suono capace di fondere dolcezza e caos, malinconia e pura eccitazione. Esattamente come riescono a fare con entusiasmo primaverile le canzoni dentro Pastel, sincere e luminose, in fiore.



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