La musica è stanca
La carta pure

XL marzo 2009Come molti di voi, ho comprato l'ultimo numero di XL, un po' incuriosito dal servizio sulla (nuova?) scena (indie?) italiana e dal vedere un paio di facce note in copertina.
Non ho voglia di commentare l'articolo, altri hanno già sparato a zero, con gran divertimento di chi lamenta la "deriva rockit" dell'Italia. Ok, io passo.
Mi limito a dire che purtroppo in quelle dieci pagine si parla abbastanza poco della musica rappresentata da quella foto di gruppo, e magari si potevano approfondire aspetti più pratici. Lasciato così, un po' manifesto un po' sfogo, non mi pare che il discorso faccia molti passi avanti. E non viene dato nemmeno tanto spazio a Il Paese è reale, la compilation curata dagli Afterhours che dovrebbe essere proprio l'occasione del servizio.
L'unica annotazione che mi sento di fare è per XL in generale. Non lo vedevo da parecchio tempo. Mi ha dato davvero un'impressione di stanchezza. Tranne un paio di articoli (Philopat sul Cox18, un sassolino nella scarpa di Ammaniti) mi è sembrata una rivista messa assieme senza un'idea di pubblico, tenendo come target gli addetti degli uffici stampa. Tutto a posto, pulito, foto grandi, ma sfogliando chi si ferma a leggere? Posso capirlo: è tempo di crisi ed è difficile vendere pubblicità, ma senza lanciare nessuna sfida (vedi in altro campo il tentativo di Wired) non so come le pagine di carta possano sopravvivere al Web.

Commenti

a. ha detto…
non so perchè ma l'idea di comperarlo non mi ha mai veramente sfiorato.
Anonimo ha detto…
che tristezza.
Anonimo ha detto…
ah quindi wired tu lo promuovi? Tra quelli della foto ascolto Dente e Le Luci della Centrale, e devo dire che già mi hanno stancato. Si prendono troppo sul serio.
SubliminalPop ha detto…
Quoto Andrea.
e. ha detto…
Subliminal, Andrea: credo d'averlo letto per i primi due tre mesi quando nacque. Poi l'ho perso di vista come il resto della stampa musicale italiana. Vederlo così l'altro giorno mi ha lasciato qualche perplessità.

Alli: non sono in grado di giudicare Wired, però ho visto che almeno mettono alla prova il lettore, anche con cose che non mi piacciono, e che cercano di lasciargli qualcosa. Il numero di XL che ho letto è quasi trasparente, insapore.
Anonimo ha detto…
capito, capito, comunque wired è piaciuto anche a me, attendo speranzosa il secondo numero.
a. ha detto…
mi riferivo a questo numero in particolare, che sulla carta mi avrebbe dovuto interessare e invece.
onan ha detto…
Io, che di XL traq le altre cose non sopporto in particolare la grafica, invece sono caduto attratto dalla copertina. In compenso mio figlio Jacopo mi ha detto che l'articolo sugli Ac/Dc non è niente male. Molto meglio di quelli che pubblica Rolling Stone, secondo lui.
A me Wired non è piaciuto per niente.
onan ha detto…
Ah, comunque le parole di Manuel Agnelli nell'intervista rilasciata le condivido tutte.
e. ha detto…
Andrea: vabè, ti capisco, magari per te (e non solo per te) suona tutto un po' deja-vù di 5 o 10 anni fa...

Onan: mi fido del parere di tuo figlio, sicuramente più vicino di me a certe cose.
Su Wired invece mi pare si possa dire che almeno hanno fatto un tentativo di non assecondare il lettore italiano, e non è poco.

ciao, e.
SubliminalPop ha detto…
Concordo con te Enzo su Wired, a me non è dispiaciuto affatto il primo numero.

Mentre XL non l'ho proprio mai comprato e credo mai lo farò (solo sfogliato un paio volte), d'altronde da un bel po' non compro più nemmeno l'unico giornale italiano che ero solito...
20nd ha detto…
Forse non mirano ad un'idea di pubblico perche' non hanno un pubblico. Comunque è commuovente che esista qualcuno che si prenda la briga di comprarlo anche solo per curiosità. Bravo Enzo!