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melody's echo chamber

Quello che mi ha subito incuriosito nella musica di Melody's Echo Chamber, progetto della venticinquenne francese Melody Prochet, è che pur partendo da un'idea chiaramente shoegaze e dreamy, poi nelle sue canzoni fa pulsare un cuore di basso e batteria piuttosto incisivo, un ritmo in qualche modo più convinto (cosa che in questo genere non succede poi così spesso), e che porta a pensare abbastanza in fretta a certe cose dei Blonde Redhead, ma più docili.
Basta poi un giro su Google per venire a sapere che proprio basso e batteria, così come la produzione dell'intero album in uscita il 25 settembre su Fat Possum, sono stati affidati a Kevin Parker dei Tame Impala. E tra le influenze della giovane cantautrice francese, oltre a sparate tipo Satie e Debussy (ok, ha una formazione musicale classica), si annoverano anche Stereolab e Broadcast. E la cosa ha senso.
Poi ieri sera ho visto questo nuovo video e mi è sembrato perfetto per la nostalgia istantanea da fine estate, nuotare sott'acqua avvinghiato a una sinuosa linea di basso, persi nei riflessi e nei ricordi, fino a quando si intromette un piano elettrico e c'è quell'inciampo nel ritornello, come un broncio nella dispettosa dolcezza della melodia. 


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