No future no past

Attack On Memory, il nuovo album di Cloud Nothings, mi è piaciuto abbastanza poco. Queste otto canzoni evitano sistematicamente tutto quello che avevo trovato divertente e esaltante (quella sintesi di rumore e allegra frenesia) del suo debutto di un annetto fa. In giro invece trova ampi consensi, e addirittura oggi David Greenwald, uno le cui opinioni di solito ascolto con attenzione, ha scritto che si tratta del "first Rock Album in years — since the last Spoon album, maybe? Since Harlem Shakes? — that feels Important".
Comunque è stato lo stesso Dylan Baldi, nella famosa intervista a Pitchfork dove racconta che Steve Albini in studio di registrazione passava il tempo a giocare a Scarabeo su Facebook, a spiegare che già dal titolo voleva che questo disco suonasse come un "attacco" a tutto quello che la gente pensava fossero i Cloud Nothings. Secondo me ci riesce benissimo.
Ora è uscito questo nuovo video, No Future No Past, e anche se trovo la canzone insostenibile è davvero fortissimo. Sostiene Marc Hogan su SPIN che questo video racconta con una metafora la stessa trasformazione del suono di Cloud Nothings. Ipotesi affascinante, anche perché il finale è inquietante. Chissà, magari tra un po' di tempo capirò anche il disco.

Commenti

Anonimo ha detto…
la scritta urban outiftters sotto il video me ne vieta la visione per motivi religiosi.