"Clap Your Hands Say Marketing" (cit.)

L'altra sera in radio, mentre dicevo qualcosa per presentare il prossimo disco dei Clap Your Hands Say Yeah, ho buttato l'occhio sul monitor, alla pagina di Insound, e ho letto "self-released".
Eppure mi pareva d'averlo notato tra le prossime uscite sul sito Cooperative Music (V2), e lì per lì non ci ho fatto troppo caso.
Poi, via Vitaminic, sono arrivato su questo articolo di Idolator davvero illuminante per gettare uno sguardo all'interno delle attuali mutazioni del marketing discografico (ottimi e competenti anche i commentatori).
Non è solo questione di hype, rete, blog, ecc. Si tratta di quello che una band può e vuole fare oggi con il proprio lavoro, anche senza tirare in mezzo parole come "arte", e di riuscire a farlo in prima persona. Sono sempre più convinto che Ounsworth e soci siano una specie di sorprendente frontiera musicale, ma molti continuano soltanto a ripetere che quello imita la voce di David Byrne.

Commenti

daniele ha detto…
Guarda, sulla capacità di promuoversi non si discute.
Ma il disco nuovo l'ho trovato un po' troppo "guardatemi-come-sono-intelligente", e lui, consciuto dal vivo (per un'intervista che gli ho fatto per Sonic Magazine) è di una stronzaggine che ha davvero pochi uguali...
20nd ha detto…
E' quello che fa la voce di David Byrne...
Paso ha detto…
l'articolo dice il vero, ma solo limitatamente all'america.
in europa il disco esce - come il precedente - in licenza su wichita, per poi essere distribuito dai canali coop music-v2.

e no, alec a pelle non sta subito simpatico..
20nd ha detto…
Sempre che la V2 non chiuda i battenti prima... :\