GRANDissimiDADDY

E dopo quel Venerdì 13 Novembre del 98 al Maffia di Reggio e l’altro Sabato 17 Giugno del 2000 al Velvet di Rimini e il Martedì 6 Febbraio 2001 al Junction di Cambridge (Uk) eccomi di nuovo ad imbarcarmi per assistere ad un concerto della mia band in assoluto preferita in quel di Avenches (Svizzera).

Cittadina incredibilmente graziosa quella di Avenches a 30 km da Berna che ospita ormai da 11 anni Rock Oz’Arenes, festival rock di 4 giorni in una scenografia unica e particolarmente emozionante (arena romana nel centro storico).


Arriviamo così a Giovedì 14 Agosto 2003 dove alle 20 sono schedulati i Grandaddy.
L’impatto con l’arena lascia a bocca aperta e dopo esserci bevuti un paio di birre nella graziosissima area press sfidiamo gli scalini veramente ripidi che portano ai piedi del palco per assistere allo show. Nell’area festival c’è il tutto esaurito (circa 8000 persone) ma la platea dell’arena non è molto piena anche perché la maggior parte della gente è venuta ad assistere Beck e soprattutto Placebo.
Puntualissimi (d’altronde che svizzeri sarebbero) alle 20 con ancora luce solare si presentano i Grandaddy; Jason dal punto di vista estetico è sempre lui con l’immancabile berretto baseball anche se si intravede nuovo look con capelli ossigenati.

Si parte con A.M.180 e mi sale un nodo alla gola di felicità e commozione che non mi abbandona per tutto la durata del concerto. L’acustica è la migliore in assoluto che io ricordi in un concerto, i Grandaddy alternano pezzi del nuovo album Sumday (per me bellissimo nonostante qualche critica negativa da certa stampa modaiola) che rendono il live semplicemente sensazionale.
Dicevo prima che la platea dell’arena era semi vuota ma pian piano si riempie e il pubblico applaude veramente convinto accennando con El Caminos In the West qualche passo di danza, vedo due ragazzine con maglie Placebo decisamente coinvolte da questi adorabili boscaioli. Lo show dura circa 1 ora, si contano 12 pezzi (6 dell’ultimo album) Jason sembra veramente colpito dall’accoglienza riservata e dalla splendida location, ringrazia e lascia purtroppo il palco per Beck.
Non hanno fatto Here e Summer Here Kids ma poco importa, quel che importa è che senza ombra di dubbio questo è il CONCERTO DEL 2003. Ritorneranno in Europa questo autunno, non sono schedulate date in Italia ma in fondo Parigi o Stoccolma non sono così lontane per una dose della migliore droga possibile che oggi si può trovare sul mercato.
Il festival continua con il concerto di Beck, obiettivamente dopo la mega carica che ho ricevuto non mi va più di tanto assistere al” biondino” e così cominciamo ad esplorare l’area festival, numerosi stand gastronomici curati veramente al di sopra della media, un classico badwurst, un ascolto neanche troppo attento al supponente Beck (ma non sono in grado di giudicarlo) un altro paio di birre prima di trovare posto sulle gradinate dell’arena per la performance dei Placebo.
Mi è capitato diverse volte di vedere Molko all’interno di festival, non mi ha mai fatto impazzire ma mediamente mi è sempre piaciuto, questa sera è in forma strepitosa con una voglia di suonare e una predisposizione verso il pubblico davvero sorprendente.
Diversi dialoghi in Francese (eravamo nel cantone francofono) con il pubblico, tra l’altro lui dovrebbe essere nato in Lussemburgo e quindi di lingua madre, due ringraziamenti durante il live ai Grandaddy, bis con una cover di un gruppo seminale (testuali sue parole) di “Where Is My Mind” dei Pixies ottimamente eseguita, lo stempiatino Brian ha fatto veramente un gran concerto.
Sono le 1 p.m. nel palco piccolo suonano i tedeschi Console (progetto di Martin Gretschmann anche Notwist) 6 sul palco, sonorità indielectro trascinanti, dance fra il pubblico, voce femminile di Miriah, bis di Freiburg (remix di Console vs TOCOTRONIC) chiedetemi se mi sono divertito?

La giornata del festival è finita e bravi i ROSSOCROCIATI sorprendentemente ospitali, gentili, civili e organizzati (ma questo si sapeva), un particolare ringraziamento a Valerie e Sandrine.



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